Alla sessione inaugurale Africana del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite
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Vostra Eccellenza Presidente Mouktar Ould Daddah,
Sig. Presidente,
Distinti Membri del Consiglio di Sicurezza:
E’ mio piacere accogliere il Consiglio di Sicurezza alla sua prima sessione sul suolo africano. E’ nostra speranza che, come risultato del vostro incontro in Africa, voi possiate essere in una posizione migliore per valutare l’immenso significato dei punti segnati sulla vostra agenda.
Colgo quest’opportunità per esprimere la mia grande soddisfazione alla presenza del mio buon amico Sua Eccellenza il Presidente Mouktar Ould Daddah, cui, come attuale Presidente dell’Organizzazione dell’Unità Africana, è stato affidato (il compito, ndt) di informare il Consiglio sui punti di vista dell’Africa in merito ai temi che figurano sulla vostra agenda.
Vorrei inoltre cogliere quest’occasione per congratularmi con Sua Eccellenza il Dr. Kurt Waldheim per la sua nomina a Segretario Generale delle Nazioni Unite e augurargli il successo in tutti i suoi sforzi in questo incarico impegnativo.
Il fatto che il Consiglio di Sicurezza stia oggi considerando questioni che sono elementari è una triste testimonianza sulla storia dei nostri tempi; è già trascorso più di un quarto di secolo da quando le nazioni del mondo hanno fissato nello Statuto delle Nazioni Unite che il rispetto per i diritti e le libertà fondamentali dell’uomo costituiscono la base vitale per la promozione e la protezione della pace e della sicurezza internazionali. Eppure, in Africa, né gli sforzi delle Nazioni Unite né questa convinzione universale dell’umanità sono state capaci di eliminare la negazione dei diritti umani e delle libertà fondamentali, mentre popoli in altri continenti beneficiano di questo riconoscimento fondamentale.
Il colonialismo e la politica di razzismo impongono un esame di coscienza riguardo il tema dei diritti umani, che pesa ugualmente sulla coscienza di tutti gli uomini e di tutte le nazioni di buona volontà. La storia dimostra ampiamente che la libertà goduta da molti diventa fragile quando viene tollerata la negazione, anche solo a pochi, dei diritti umani basilari.
Lo sviluppo degli ultimi pochi anni nel Sud Africa conferma, al di là di ogni ragionevole dubbio, che se la repressione è cresciuta, ha creato anche più resistenza, innescando così un processo crescente di violenza che presto travolgerà tutta l’area. Inscindibile come la pace nella nostra epoca, c’è il pericolo ovvio che un tale processo conduca a conseguenze di vasta portata; il Consiglio di Sicurezza ha, dunque, il dovere non solo di prevenire questa tragedia, ma anche di rimuovere il pericolo, agendo efficacemente e in tempo.
L’attuale storica sessione del Consiglio di Sicurezza dovrebbe, dunque, concedersi l’opportunità di riconsiderare, dolorosamente, le vecchie attitudini e di far subentrare nuove iniziative sui temi del colonialismo e del razzismo in Africa.
Oggi, l’attenzione del mondo, che aspramente ricorda il tetro fallimento del Consiglio della Società delle Nazioni a sostenere i principi basilari della sua alleanza, inevitabilmente sarà focalizzata su questa Sala, con la forte aspettativa che il Consiglio di Sicurezza adempierà alle sue responsabilità verso il popolo del Sud Africa.
La Società delle Nazioni ha sofferto di una morte prematura a causa della sua incapacità di essere all’altezza dei principi della sua Alleanza; le Nazioni Unite, e in particolare il Consiglio di Sicurezza, come loro organo principale per il mantenimento della pace e della sicurezza internazionale in accordo allo Statuto, chiaramente stanno per essere giudicate dalla coscienza collettiva dell’umanità sui temi del colonialismo e del razzismo.
Il verdetto, ovviamente, dipenderà dal modo in cui ogni membro del Consiglio, come un tutt’uno, adempierà alle proprie gravose responsabilità; non essere all’altezza dei doveri dello Statuto a tal riguardo non potrà far altro che avere gravi ripercussioni sia sull’efficacia delle Nazioni Unite che sulla pace e la sicurezza internazionali, delle quali voi, come rappresentanti nel Consiglio di Sicurezza, siete gli attuali guardiani.
L’Africa ha già espresso la sua posizione su questi scottanti temi alle Nazioni Unite, all’interno dell’Organizzazione dell’Unità Africana e delle conferenze delle nazioni non allineate; invero, il mondo intero si è unito all’Africa nel condannare e respingere le politiche inumane del colonialismo e del razzismo nel Sud Africa. Ciò che si richiede in questo momento critico alla comunità internazionale è di passare dal mero rifiuto e condanna all’azione effettiva: la comunità internazionale ha molte opinioni, ma ciò che è mancato sino ad ora è stata la volontà politica.
E’ imperativo che le vostre attuali deliberazioni siano guidate da duraturi vantaggi per l’umanità e in questo compito storico a voi è assicurato l’incrollabile supporto di tutti gli uomini di buona volontà. Non si dovrebbe concedere a considerazioni di obiettivi a breve termine di frapporsi sulla strada della pace e della giustizia.
Nel corso della storia è stata l’inattività di chi avrebbe dovuto agire, l’indifferenza di chi avrebbe dovuto conoscere meglio, il silenzio della voce della giustizia quando più importava, che ha reso possibile al male di trionfare. Le gloriose pagine della storia umana sono state scritte solo in quei momenti in cui gli uomini sono stati capaci di agire in concerto per prevenire le incombenti tragedie. Dalle azioni che intraprenderete potrete anche voi illuminare le pagine della storia.
Possano i vostri sforzi dare inizio ad una nuova era di libertà per i popoli nel Sud Africa. Grazie.
“Important Utterances of H.I.M. Emperor Haile Selassie I” – pagg. 533-536