Calorose accoglienze al Negus durante la visita in Liguria
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Stringeva commosso centinaia di mani
Calorose accoglienze al Negus durante la visita in Liguria
Da Santa Margherita il lungo corteo (27 auto) ha attraversato Rapallo – A Genova è stato informato della morte di De Gaulle: “Era una grande amico, siamo stati esuli insieme a Londra” – Visita allo scalo e all’Italcantieri
(Dal nostro corrispondente)
Genova, 10 novembre. Un uomo cordiale che suggerisce, con il suo naturale prestigio, un sentimento immediato di simpatia e di rispetto. Così i genovesi hanno conosciuto Haile Selassie che per tre ore, stamane, è stato ospite della loro città. Quanto all’impressione che l’Imperatore d’Etiopia ha riportato di Genova, egli l’ha espressa durante la visita stringendo centinai di mani, agitando festosamente le breccia e dicendo ripetutamente: “Sono commosso, sono commosso”.
Haile Selassie alle 9,10 ha lasciato Santa Margherita Ligure, dove aveva pernottato, con un corteo di 27 auto che, dopo aver attraversato Rapallo, alle 10 arriva alla stazione marittima di Genova. Qui l’imperatore viene ricevuto dal ministro Carlo Russo, in rappresentanza del governo, dal sottosegretario agli Estero, Alberto Bemporad, dal sindaco di Genova Augusto Pedullà, dal presidente del Consorzio del porto Giuseppe Dagnino, dal presidente delle sezioni marittima e portuale della Camera di commercio Jack Clerici e da numerose altre autorità. Concluso lo scambio dei saluti, il ministro informa l’Imperatore che è giunta la notizia della morte di De Gaulle. Il viso dell’Imperatore tradisce, con un’espressione addolorata, il profondo turbamento. “E’ una brutta notizia – dice – perché De Gaulle è stato un grande amico mio. Siamo stati assieme a Londra, esuli”.
Le acclamazioni della folla assiepata sulle terrazze della Stazione Marittima interrompono Haile Selassie: l’Imperatore risponde con ampi gesti delle braccia, poi sale su un motoscafo della Marina militare, Dall’imboccatura del porto di Levante, a ridosso della diga foranea, la visita allo scalo si spinge fino alle soglie del porto petroli di Multedo.
La visita al porto, favorita dalla splendida giornata di sole, dura quasi un’ora; verso le 11 Haile Selassie torna alla Stazione Marittima. Al momento di salire sulla vettura, l’ospite s’accorge di non avere più con sé lo “stick”, il bastoncino con l’impugnatura d’oro. Il “giallo” è subito chiarito: un funzionario arriva di corsa con il prezioso bastoncino che il sovrano aveva lasciato sul motoscafo.
Il corteo riparte, percorre un tratto dell’autostrada Genova-Savona, esce dal casello di Cornigliano, attraversa Sestri Ponente (folla sui marciapiedi, applausi, ampi cenni della mano e sorrisi dell’Imperatore) ed entra all’Italcantieri. Il saluto dei tremila operai è calorosissimo; caduta ogni sfumatura di rigore cerimonioso, la festosa cordialità dell’atmosfera è stata tale che Haile Selassie ha faticato a raggiungere l’ingresso della direzione del cantiere. Gli operai gli si sono stretti attorno e l’Imperatore ha stretto affabilmente decine di mani, distribuendo sorrisi a tutti. La visita è durata poco più di mezz’ora (sala modelli, due navi in costruzione). Poi, sottolineato da altri scroscianti applausi, il commiato dall’Italcantieri (il programma, in realtà, aveva inizialmente previsto la visita all’Italsider di Cornigliano, ma le prudenti autorità si erano affrettate a cancellarla a causa di uno “sciopero a singhiozzo” attuato in questi giorni dalle maestranze per motivi sindacali).
Ultima corsa del corteo sull’autostrada per consentire all’ospite di ammirare ancora una volta il grandioso viadotto sul Polcevera e quindi attraversamento del centro cittadino, fra due ali di folla acclamante, per giungere al grattacielo di piazza Dante. L’Imperatore e il suo seguito salgono all’ultimo piano dell’edificio, il trentunesimo., dove si trova la Terrazza Martini. È l’una quando il sovrano ridiscende. Sulla strada, ad attenderlo, ci sono più di mille persone. L’Imperatore sale sulla vettura, leva entrambe le braccia, echeggia un nuovo, fragoroso applauso. La visita genovese si conclude con un pranzo in prefettura; nel pomeriggio Haile Selassie parte per Torino con il treno presidenziale.