Discorso di S.M.I. Haile Selassie I ai giornalisti americani in visita


E’ un grande piacere per noi ricevere questa numerosa delegazione di giornalisti Americani. Consideriamo la vostra visita come manifestazione di interesse per la sfida che l’Africa ha da così a lungo presentato al mondo, una sfida a rispettare i principi di libertà, Diritto internazionale, non intervento, rispetto reciproco e progresso, una sfida, inoltre, che, per troppi decenni non è stata ascoltata. Per anni, come Sovrano di uno dei più antichi e rari Stati indipendenti su questo Continente, siamo stati chiamati da eventi storici ad insistere, talvolta quasi da solo, in difesa di tali principi . Noi, pertanto, consideriamo la vostra presenza qui oggi come manifestazione dell’incoraggiamento che ora arriva da tutte le parti del mondo, a coloro che hanno combattuto e che continuano a lottare per quegli ideali e principi .

La libertà in Africa, come la storia del Nostro Regno, crediamo, dimostri, significa una lotta implacabile ed incessante contro il colonialismo. Nell’arco della Nostra vita, l’Etiopia è stata chiamata due volte a difendere la sua secolare indipendenza contro l’invasione . La vittoria di Adwa ci diede soltanto una tregua, durante la quale le forze imperialiste organizzarono i loro piani e le loro forze per attaccarci ancora una volta . Come prima ad Adwa nel 1896, così l’Etiopia nel 1935, sotto il Nostro governo, intraprese senza assistenza una lotta implacabile contro forze superiori. Molte furono le occasioni in cui, prima e durante gli anni della veglia solitaria all’estero, gli interessi imperialisti hanno tentato di portare Noi e la Nostra gente ad abiurare e ad abbandonare la Nostra alta causa. Non hanno neanche esitato ad utilizzare fratelli e territori vicini, come la Somalia, come basi per gli attacchi alla Nostra indipendenza, anche se molti di questi fratelli hanno combattuto al nostro fianco contro l’imperialismo.

Noi e la nostra gente abbiamo respinto questi tentativi e così, in una fase critica della storia del mondo, abbiamo contribuito a difendere la causa della libertà dell’Africa . Tuttavia, anche rivendicando la Nostra libertà, la lotta non era ancora stata vinta. Interessi personali hanno continuato (ad operare) nell’impedire il ritorno in Etiopia di terre e popolazioni strappate via dall’aggressione colonialista, così come il suo accesso al mare. Oggi, in questa regione, come altrove in Africa, questi interessi cercano, attraverso la “Balcanizzazione “, di consolidare le loro posizioni sotto l’apparenza di una coalizione delle forze nazionali .

Liberazione Africana

Tuttavia, con la vittoria, ed anche se restava ancora molto da compiere, abbiamo rivolto i nostri sforzi per promuovere la causa della libertà degli altri (Stati) in questo Continente. Abbiamo ritenuto importante che i Nostri fratelli in Africa raggiungessero la libertà e l’indipendenza senza i sacrifici crudeli e le sofferenze che Noi abbiamo conosciuto. Tuttavia, l’offerta di tale assistenza ad altri è stata attorniata da tante difficoltà. Alla fine della Guerra, come del resto, per decenni prima della Guerra, l’Etiopia era ancora totalmente circondata da territori coloniali, fino addirittura ad essere tagliata fuori dal mare. Gli interessi coloniali avevano così costruito una barriera per separare Noi dal resto dell’Africa. Nonostante questi ostacoli, abbiamo contribuito, come stiamo oggi contribuendo, al movimento per la liberazione di tutti i popoli Africani. Per anni, quindi, abbiamo impiegato i nostri sforzi per testimoniare alle Nazioni Unite e altrove, per portare le nazioni del mondo alla consapevolezza che il colonialismo non è più possibile sul Continente Africano .

Così, sola nel 1886, sola nel 1925, sola nel 1935 e sola a Ginevra nel 1936, l’Etiopia ha combattuto per quei principi di libertà, indipendenza, integrità territoriale, non- intervento e sicurezza collettiva che sono diventati oggi i precetti impliciti su cui le Nazioni Unite sono fondate e che, attraverso questa lotta, hanno così contribuito in maniera sostanziale al conseguimento dell’indipendenza e della fine del colonialismo in Africa. Anni fa, abbiamo preso l’iniziativa nello spingere per l’adozione di misure attive, per la libertà e l’indipendenza di quei membri che oggi sono onorevoli Membri delle Nazioni Unite.

Dal momento che la libertà politica non può essere garantita senza l’indipendenza economica, questa lotta è stata lunga e, a volte, amara. Gli ostacoli economici sono impressionanti, per non parlare dell’opposizione politica che questi ostacoli economici di fatto supportano. L’opposizione dividerebbe i paesi dell’Africa, approfittandosi della loro vulnerabile posizione economica presente, al fine di promuovere obiettivi politici .

Siamo fiduciosi che, agendo in concerto tra di loro, i popoli Africani saranno in grado di costruire una comunità duratura unita da solidi legami economici e politici . Tuttavia, è importante che le opportunità di consultazione siano ampliate al massimo. Per questo motivo, l’Etiopia è stata un convinto sostenitore di ogni conferenza degli Stati Africani Indipendenti. Riteniamo che, attraverso la consultazione e la cooperazione tra Stati indipendenti, la chiarezza e la forza degli ideali di libertà possano essere preservate al meglio . Addis Abeba è stata teatro di molte conferenze dei paesi Africani, e, nel Giugno di quest’anno, la seconda Conferenza degli Stati africani Indipendenti si svolgerà nella Nostra Capitale, e sarà seguita da una serie di altri incontri Africani.

Visita significativa

Inoltre, negli ultimi anni, abbiamo viaggiato personalmente nel vostro grande paese, in Europa, Estremo Oriente e Medio Oriente, al fine di perorare la causa della libertà in Africa . Ora siamo impegnati in una serie di visite ai paesi indipendenti dell’Africa in modo da aiutare a rafforzare le basi di collaborazione che sono così necessarie per il raggiungimento di tali obiettivi. Nell’unire i nostri sforzi, dobbiamo allo stesso tempo, essere pronti a mettere insieme le nostre energie e risorse per contribuire alla creazione di un programma Africano di aiuto reciproco. Ad esempio, gli Stati Africani indipendenti hanno l’obbligo di aprire le loro istituzioni educative agli studenti provenienti da tutti i paesi africani. Abbiamo, a tal fine, già stanziato non meno di 250 borse di studio. Si spera che la nostra Università di Addis Abeba potrà svolgere un ruolo sempre più importante in questo grande sforzo Africano. Questo è un campo in cui contributi stranieri disinteressati sarebbero di inestimabile valore nell’avvicinare popoli di Continenti lontani. Allo stesso modo, è essenziale che siano disponibili risorse di capitale per consentire lo sviluppo industriale che è essenziale per il mantenimento dell’indipendenza politica ed economica. È un dato di fatto che troppi Paesi agricoli, oggi, non riescono a comprendere che una misura di sviluppo industriale ed una struttura industriale costituiscono una salvaguardia necessaria dell’autonomia economica e, conseguentemente, di indipendenza politica. Crediamo fermamente che il capitale e le abilità straniere possano, senza compromettere la politica o l’indipendenza economica, al contrario, nel supportarle, dare un profondo contributo al progresso e al benessere dei popoli Africani. In questa situazione, la più grande Potenza industriale oggi dovrebbe essere attenta ad incrementare la misura dei suoi investimenti nelle economie Africane.

C’è da sperare che, con una maggiore conoscenza degli affari Africani che la vostra visita a questo Continente certamente assicurerà, e con una più acuta comprensione del movente e degli ideali che oggi stanno ispirando tutti gli Africani, potrà risultare possibile aprire una nuova era di progresso materiale, nonché politico e spirituale per il benessere dell’umanità .