Discorso di S.M.I. Haile Selassie I al battaglione Kagnew
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“…Tra tutte le nazioni del mondo il nome dell’Etiopia è stato più strettamente associato a questo principio…”
Soldati,
siete sul punto oggi di lasciare l’Etiopia per un viaggio a metà strada intorno al mondo in difesa della libertà e dei principi che i membri delle Nazioni Unite sostengono con impegno.
Siamo venuti qui personalmente alla presenza dei più alti ufficiali della nazione che vi stanno onorando oggi e delle rappresentanze di altre nazioni che partecipano a questa impresa di grande importanza per augurarvi un affettuoso congedo e la benedizione di Dio per la vostra missione e per assegnarvi i Colori del Reggimento. Porterete con voi queste bandiere con valore per tutta la campagna. Siamo sicuri che le riporterete indietro al Vostro Imperatore e Comandante-Capo, al quale avete giurato alleanza, come gli amati standard di battaglia, glorificati dalla vostra prodezza ed eroismo.
Siete stati chiamati a rappresentare fra le forze armate di molte nazioni amiche impegnate nello stesso altissimo sforzo, l’eredità di un popolo che, per indicibili secoli, ha fieramente combattuto per difendere la sua libertà ed indipendenza. Ognuno di voi ha conosciuto il sacrificio negli ultimi anni. Nelle ore scure quando Noi e la Nostra Gente siamo stati chiamati a combattere, non abbiamo fallito nella nostra fiera risolutezza, ed oggi, grazie a quella determinazione, l’Etiopia ha nuovamente riassunto il suo giusto posto tra le Nazioni Unite. Abbiamo tutti guadagnato il diritto di essere orgogliosi di questa eredità di combattimenti.
Dobbiamo riconoscere, poi, che ogni nazione che combatte, come noi abbiamo fatto, per la difesa ed il mantenimento della sua indipendenza ha il diritto di aspettarsi l’onore e sicuramente l’assistenza di tutte le persone amanti della libertà. State partendo per una lunga crociata in difesa di quell’autentico principio per il quale abbiamo a lungo combattuto, la libertà ed il rispetto per la libertà degli altri. Con questa tradizione e dopo tali sacrifici, l’Etiopia sarebbe la prima nazione a riconoscere l’urgenza imperativa della chiamata al dovere nei confronti di una nazione sorella.
Ed è in questo senso più ampio, Soldati, che state oggi lasciando la vostra patria per combattere in territori distanti. State combattendo non solo per la libertà così come la conosciamo in Etiopia, ed il diritto di ogni popolo alla propria libertà. State anche rappresentando e difendendo in angoli distanti della terra, il più sacro dei principi della politica moderna internazionale – quel principio di sicurezza collettiva con il quale il nome dell’Etiopia è perennemente associato.
E’ più che naturale che le nazioni di piccole dimensioni che devono difendere così attentamente la propria indipendenza, dovrebbero guardare alla sicurezza collettiva come pietra angolare della propria esistenza. Il loro supporto di questo principio dovrebbe essere immediato, senza esitazioni ed assoluto. Nessun piccolo stato, nessuna nazione democratica, nessun popolo dimostrante carità verso il proprio simile, potrebbe fare altrimenti.
Tra tutte le nazioni del mondo, il nome dell’Etiopia è stato intimamente associato con questo principio. La nostra imperterrita difesa della sicurezza collettiva alla Lega delle Nazioni, il Nostro stesso appello a quell’augusto corpo, i nostri feroci combattimenti senza aiuto attraverso le ore più scure precedenti l’ultima Guerra Mondiale, il coraggio dei nostri patrioti, i sacrifici senza fine delle Nostre famiglie, hanno dato all’Etiopia un posto insostituibile nella storia di questo principio nei tempi moderni.
Non esitammo
E’ per questo, che come Sovrano Capo dell’Etiopia e Comandante-Capo delle Forze Armate Etiopiche, non abbiamo esitato nel rispondere immediatamente all’appello per l’assistenza collettiva lanciata dalle Nazioni Unite in seguito all’aggressione della Korea.
Dall’inizio, è risultato evidente che tanto tempo, sforzi e spese sarebbero state necessarie per provvedere alla vostra partecipazione nel fronte combinato delle forze delle Nazioni Unite in Korea. Prevedendo queste inevitabili difficoltà, l’Etiopia non ha esitato a provvedere assistenza immediata prima ancora che le Nostre forze militari avessero raggiunto la battaglia. Per questa ragione, non solo promettemmo assistenza militare, ma trasmettemmo immediatamente fondi alle Nazioni Unite per aiutare nello sforzo collettivo.
Così ora state partendo per prendere il vostro posto onorato al fianco dei valorosi soldati delle altre Nazioni Unite, quelli degli Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Paesi Bassi, Belgio, Grecia, Turchia ed altri.
In questo momento di partecipazione orgogliosa nel primo sforzo collettivo mondiale per la difesa del principio della sicurezza collettiva, l’Etiopia e Noi stessi possiamo guardare indietro con orgoglio al progresso raggiunto, progresso al quale l’Etiopia ha pesantemente contribuito negli anni recenti. Precisamente quindici anni fa, Noi, il Vostro Imperatore, e Comandante-Capo, abbiamo indirizzato dai campi di battaglia un pressante appello alla Lega delle Nazioni per il rispetto e l’applicazione del principio della sicurezza collettiva. Non era applicabile allora come ora, neanche la speranza dell’applicazione delle misure di sanzione militare. Così nuovo era quel principio che l’Etiopia potette solo sperare per le più basilari sanzioni economiche per arginare l’aggressione, per misure urgenti per porre fine all’uso di gas asfissianti. Ma, fu proprio nello stesso mese, quindici anni fa oggi, che il Concilio della Lega delle Nazioni alla fine dichiarò la propria inabilità nel venire incontro a questi requisiti essenziali della sicurezza collettiva. Non abbattuta da questo fallimento, l’Etiopia sotto la Nostra guida e con il coraggio dei suoi patrioti, continuò a combattere fino al giorno glorioso in cui, a capo della Nostre truppe e con l’aiuto dell’eroico Impero Britannico, rientrammo nella Nostra Capitale.
La Korea riceve
Oggi non si tratta più di richiedere semplici sanzioni economiche. La Korea richiede alle Nazioni Unite e riceve da esse sicurezza collettiva nella forma di assistenza militare.
Nell’unirci oggi in queste misure di sicurezza collettiva, siamo essendo fedeli a Noi stessi e agli obblighi che abbiamo concepito essere i più alti e solenni doveri non solo per l’ora presente, ma per il secolo presente. La sicurezza collettiva non conosce limiti né distanze. Nel partecipare alle misure di sicurezza collettiva nell’Estremo Oriente, stiamo solo compiendo i Nostri obblighi verso la Nazioni Unite. Come nel passato, con il disporre di assistenza finanziaria, abbiamo manifestato la Nostra simpatia nei confronti del popolo valoroso della Cina così acutamente provato da disastri naturali, così oggi, condanniamo le nuove avversità che questo popolo è stato chiamato a patire come risultato degli eventi dell’Estremo Oriente. Speriamo che la pace e la tranquillità possano presto essere ristabiliti.
Siete stati fortunati, Soldati, poiché ognuno di voi è stato selezionato per testimoniare di fronte al mondo la fiamma di libertà e devozione alla causa della giustizia internazionale che ha acceso il petto dei Nostri patrioti.
State seguendo le orme della lunga linea dei vostri antenati nel proclamare di fronte al mondo il diritto di ogni nazione, determinato dai suoi stessi sforzi per salvare la sua indipendenza e libertà, a ricevere come sicurezza collettiva assistenza da tutte le nazioni promotrici di pace. L’Etiopia oggi non potrebbe fare di meno e rimane fedele alle sue tradizioni ed ai suoi sacrifici che abbiamo Noi tutti subìto.
Soldati, lo spirito dei vostri avi, eroi della lunga battaglia millenaria per la difesa della Nostra libertà, vi seguirà e rinforzerà le vostre mani e cuori nel mezzo della battaglia.
Ricordate che state per ripagare un debito di onore per la vostra patria che è stata liberata grazie non solo al sangue dei propri patrioti, ma anche a quello dei fedeli alleati, come membri delle Nazioni Unite. Ricordate anche che nel ripagare questo debito, state ponendo le basi per un sistema universale di sicurezza collettiva per conto della vostra stessa terra come per conto delle nazioni del mondo, siano esse grandi o piccole, potenti o deboli.
Possa Dio proteggervi, darvi coraggio di affermarvi come eroi e riportarvi indietro salvi nella vostra amata patria.