Discorso di S.M.I. Haile Selassie I in occasione del 27° anniversario dell’Incoronazione
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Sabato 2 Novembre 1957, nel 27° Anniversario dell’Incoronazione,
Sua Maestà Imperiale ha aperto la nuova sessione del Parlamento con il seguente discorso:
“L’anno scorso, nel ventiseiesimo Anniversario della Nostra Incoronazione, non Ci è stato possibile parlare al Parlamento del Nostro Impero poiché assenti, all’estero, avendo accettato gli inviti cortesemente estesiCi dalle nazioni amiche. L’ultima volta dunque siamo stati qui in mezzo a voi due anni fa, nel Venticinquesimo Anniversario dell’Incoronazione.
Dovremmo sempre ricordare il Giubileo d’Argento dell’Incoronazione, l’occasione nella quale abbiamo promulgato la Costituzione Revisionata del Nostro Impero, evento storico importantissimo; la Costituzione Revisionata che allora abbiamo concesso ha, in un breve lasso di tempo, aperto un capitolo nuovo e rilevante nella storia del Nostro Regno.
E’ motivo di particolare soddisfazione per Noi vedervi in sessione congiunta qui, voi membri del Senato, e voi Deputati, scelti direttamente dal popolo per la prima volta nella Nostra storia, votati in un’elezione pacifica e legittima svoltasi a norma della Costituzione Revisionata, a compimento della fiducia nel Nostro amato popolo, che abbiamo dimostrato promuovendo questo grande e significativo esperimento nello sviluppo politico del Nostro Impero.
Questo è un gran giorno, e in verità un giorno memorabile, non soltanto negli annali del Nostro amato Paese, ma anche nella storia politica del mondo intero. Questo è un giorno di realizzazione dell’impegno, che Noi abbiamo così spesso reiterato, che il Nostro amato popolo deve condividere le responsabilità degli affari pubblici del Nostro governo.
Vorremo ricordarvi le seguenti parole che pronunciammo in apertura del Primo Parlamento in Etiopia nel 1932:
‘Nella storia della nazione etiopica non c’è mai stato un Parlamento nel senso appropriato del termine. Fino a questo momento, nessuno dei Nostri sudditi ha mai pensato in termini di problemi che affliggono altre parti del Paese, se non il proprio luogo di nascita, con il risultato che la loro mentalità è limitata. D’ora in avanti, voi tutti dovrete aprire gli occhi, ampliare le vostre vedute e coltivare in voi stessi un modo di pensare più aperto: un tale processo potrebbe portarci allo stadio in cui il Nostro popolo avrà le qualifiche richieste per eleggere direttamente i propri stessi rappresentanti e inviarli da Noi.’
Quest’obiettivo, che abbiamo a lungo sperato e ardentemente desiderato, è stato infine raggiunto, e Noi abbiamo potuto garantire al popolo, in accordo agli impegni presi, il diritto costituzionale e l’opportunità per la libera espressione delle loro vedute nell’inviare i propri rappresentanti, liberamente eletti, nei più alti corpi legislativi della nazione.
Non si deve dimenticare, comunque, che mentre il Nostro popolo ha così raggiunto l’età matura, il mondo ha anche sopportato un terribile cambiamento, e la posizione dell’Etiopia è cambiata con esso, essendo Lei pienamente partecipe nella grande Comunità della Nazioni. La necessità di allargare le vostre mentalità, alle quali Noi ci riferivamo in questo stesso posto un quarto di secolo fa, è, dunque, diventata maggiormente doverosa, e l’obiettivo di carpire il significato e l’entità dell’immenso cambiamento che è avvenuto nel mondo esterno è commensurabilmente cresciuto.
Il vostro scopo iniziale, che è di primaria importanza, è nell’implementazione del Nostro sistema parlamentare e nell’avanzamento dello sviluppo politico del Nostro Regno. E’ vostro dovere creare e assicurare un armonioso ed effettivo funzionamento del meccanismo che vi è stato affidato dalla Nostra Costituzione e imprimere su di essa la traccia indelebile dello spirito e della tradizione etiopica.
Voi siete il collegamento tra Noi e il Nostro popolo, e siete voi che dovete tradurre in forma concreta i Nostri sforzi per illuminare e guidare il Nostro popolo.
E’ vero che il concetto di democrazia è universalmente accettato; è tuttavia non meno vero dire che ci sono molti tipi di democrazia quante sono le nazioni nel mondo, dal momento che lo spirito alla base di ogni tipo di democrazia è impartito ad essa dalla nazione che lo mette in pratica nella sua maniera individuale e specifica. La democrazia si evolve per stadi, gradualmente: la democrazia come condivisione della voce del popolo nella conduzione dei propri affari non è estranea all’Etiopia: lo spirito democratico non Ci è nuovo. E’ solo che i concetti democratici tradizionali e le convinzioni etiopiche hanno ora preso nuove fresche forme ed espressioni.
Noi vorremmo che voi traesse ispirazione dalla lunga e gloriosa storia dell’Etiopia, una storia che ha spronato i Nostri avi a raggiungere obiettivi essenziali per la grandezza e l’unità dell’Impero Etiopico. Se voi doveste fallire nel trarre impulso e profitto da questa ispirazione, fornita dal Nostro glorioso passato, tratterete l’Etiopia come una nazione senza storia. Per portare a piena fruizione gli scopi per i quali i nostri avi hanno vissuto e sono morti, Voi dovete, nel servire il vostro Paese, seguire il sentiero che essi hanno mostrato alle generazioni successive per millenni.
Vorremmo ricordarvi, comunque, che il lavoro di legislatore non è leggero, ma richiede chiaro giudizio e una coscienza cristallina. Il vostro costante obiettivo deve essere giudicare e valutare in anticipo i vantaggi e gli svantaggi di ogni progetto e i suoi effetti sul benessere di tutto il Paese. A nessun sentimento personale, a nessuna considerazione dei vantaggi limitati a poche persone si deve permettere di sviare il vostro giudizio. Le fondamenta della vostra chiamata sono il servizio, come servi dediti e fedeli, all’interesse comune del vostro Paese. Dinanzi a voi risiede l’arduo compito di educare ed illuminare i vostri elettori e i vostri concittadini e di guidarli lungo la strada del progresso materiale e spirituale; per assistervi in tal senso, avete a vostra disposizione i diritti costituzionali garantiti da Noi nella Costituzione Revisionata. Voi dovreste utilizzare questi diritti a loro pieno vantaggio, a beneficio del Nostro amato popolo e della posterità. La protezione che diamo a tali diritti, così come la Nostra leadership e tutela dell’intera vita costituzionale del popolo, sarà attenta e regolare.
Vorremmo anche raccomandare che l’impiego utile del vostro tempo, lo sviluppo della sana abitudine alla lettura, la costante ricerca di conoscenza e l’incessante devozione ai vostri impegni, grazie alla quale vi guadagnerete il rispetto del Nostro popolo e stabilirete un buon esempio per loro, vi aiuteranno nel raggiungimento di tali obiettivi.
Guardando al futuro, il Nostro più importante impegno è di mantenere l’unità fisica e spirituale dell’Impero che abbiamo ereditato dai nostri avi.
Non c’è nulla di nuovo e allarmante nella reintegrazione dell’Eritrea alla sua madre terra; con il passare del tempo, un confine territoriale artificialmente eretto dalla mano dell’uomo è stato rotto dalla mano Onnipotente di Dio. E’ la reale forza dell’unità delle varie parti del Nostro Regno che vi ha dato l’occasione di essere scelti e inviati qui, e voi dovete lottare per la sua preservazione con zelo inarrestabile. Voi, membri del Senato e della Camera dei Deputati, scelti dal Nostro popolo, rappresentate, nel più vero senso (del termine, ndt), l’Impero in miniatura.
Dato che l’unità è essenziale al benessere comune del Nostro Paese, è vostro sacro dovere far sì che questa unità venga preservata da tutto il popolo. Il vostro dovere, comunque, non è solo quello di preservare il tesoro che avete ereditato; dovete anche incrementare la forza basilare del Nostro Paese intensificando i legami comuni che tengono il popolo Etiopico unito. In ciò, voi rappresentate il ponte che Ci connette al Nostro popolo. Vorremmo anche avvertirvi di essere sempre coscienti del fatto che l’unità del Nostro Impero non è semplicemente un lavoro di uomini, ma di Dio Onnipotente Stesso, che nella Sua Sapienza ha stabilito questa parte della terra come eterna dimora della Nostra gente.
Vorremmo ora sottolineare, e vi raccomandiamo costante attenzione, alcuni punti di grande importanza:
E’ oggi generalmente accettato che i grandiosi progressi fatti nel campo della scienza e della conoscenza in questa generazione sono stati senza precedenti nella storia della razza umana. Il bisogno di crescita e sviluppo della vostra conoscenza in quest’era atomica e nucleare diverrà sempre più evidente a voi stessi, con il prosieguo del vostro lavoro.
In questa irresistibile sequenza di eventi, quest’epoca scientifica, che sembra essere solo l’inizio di cose ancora a venire, l’Etiopia non può permettersi di rimanere sola o di rimanere indietro. Se ciò si verificherà, sarà sicuramente a suo nocumento; in quest’era scientifica nella quale viviamo, quando i risultati del progresso, che siano benefici o meno, estendono i propri effetti sull’intera umanità, Noi siamo chiamati a pensare in termini ampi e con lungimiranza. Vorremmo accrescere in voi l’amore per il Paese, per la conoscenza e la scienza, perché solo così voi potrete prender parte allo spirito dell’era moderna e servire la vostra nazione in modo proficuo e appropriato.
Di conseguenza, lo sviluppo dell’educazione su larga scala dovrebbe essere di primaria importanza nella lista dei vostri obiettivi: abbiamo ripetutamente affermato nei Nostri Discorsi pubblici che “la conoscenza è potere e l’unità è forza”. Se Noi non avessimo promosso l’educazione tra il popolo, a chi avremmo potuto esprimere questo desiderio? Sia lodato Colui che Ci ha permesso di esprimere ciò alle presenti e alle future generazioni.
La distanza tra nazioni altamente sviluppate e nazioni poco sviluppate sta diminuendo in proporzioni sorprendenti, così come cresce il progresso scientifico. In un momento tale, è compito di massima urgenza per ogni nazione progredire; è imperativo che la Nostra nazione sia diligente nei suoi sforzi tesi a tal fine.
Siamo lieti dei progressi che il Nostro amato Paese ha compiuto in tempi recenti, ma occorre continuare a progredire ad un ritmo sempre crescente. A coloro i quali guardano solo al passato senza pensare anche al futuro non si può riconoscere di aver compiuto i propri doveri nei confronti del Paese.
Oggi possiamo guardare indietro con scusabile orgoglio, e voi con Noi, ai risultati raggiunti dalla nazione, sia in campo domestico che delle relazioni con l’estero, dal momento in cui inaugurammo il Parlamento da Noi creato, per Nostra libera iniziativa, venticinque anni fa. Il Nostro programma di sviluppo, all’interno della nazione, ha prodotto miglioramenti impressionanti nelle condizioni di vita del Nostro popolo, in tutti i campi.
Tra i più importanti risultati raggiunti sotto la Nostra supervisione e guida, il Parlamento ha approvato, e Noi abbiamo ratificato, il Codice Penale preparato da Etiopi colti e ben consci del Fetha Neguest, assistiti da alcuni dei più importanti giuristi del continente europeo che abbiamo fatto venire qui appositamente.
Soprattutto, sotto la Nostra diretta supervisione e guida è proseguita ed è stata completata la codifica delle Leggi Civile, Commerciale e Marittima, all’interno dei distretti del Nostro Palazzo Imperiale; questi codici saranno promulgati nel corso di quest’anno. Tale legislazione è un complemento essenziale sia per il commercio che per la ricchezza del Nostro Impero, ampiamente accresciuti, e per la rapida crescita delle relazioni con il resto del mondo, specialmente da quando è avvenuta la reintegrazione con la madre terra dei porti marittimi tradizionali a nord-est dell’Etiopia.
E’ necessario che la legge proceda con lo sviluppo economico ed è vostro dovere, corpo legislativo del Nostro Impero, promuovere leggi designate ed appropriate per consolidare e supportare questo sviluppo.
Convinti come siamo che l’educazione sia vitale e sia uno strumento collaudato per assicurare il benessere e la prosperità del Nostro amato popolo, abbiamo riservato a Noi Stessi il portafoglio del Ministero dell’Educazione. Come passo verso l’attuazione del Nostro Decreto riguardante l’educazione obbligatoria e un più ampio ed esteso programma educativo, abbiamo stabilito, con l’assistenza tecnica degli Stati Uniti, un Centro Comunitario per la Formazione degli Insegnanti a Debre Berhan; questo centro Ci assisterà nel provvedere all’educazione per i civili, per le Nostre forze militari e, infine, per tutta la popolazione. Questa non è altro che una singola prova della Nostra determinazione nel voler fornire al Nostro amato popolo istituzioni dove sviluppare la propria conoscenza, sapendo, come sappiamo, che nulla più dell’educazione può rappresentare una più duratura e imperitura eredità per i posteri, o un contributo maggiore al Paese. Se non avessimo dato al Nostro popolo l’opportunità di sviluppare la propria conoscenza, chi avrebbe potuto encomiare o criticare le Nostre attività?
Nel complesso, i Nostri sforzi nel campo dell’educazione stanno ora portando frutti; quando consideriamo il crescente numero di laureati dall’Università che abbiamo creato, e il crescente numero di nuove istituzioni educative che si stanno erigendo, quando pensiamo al gran numero di giovani che abbiamo potuto inviare all’estero, di volta in volta, per seguire corsi di più alta educazione, molti dei quali sono già ritornati nel Nostro Paese per dedicare la loro formazione specializzata al servizio del proprio Paese, la Nostra felicità non conosce confini. Oltre agli studenti inviati all’estero perché fossero preparati e si specializzassero in vari campi, Noi abbiamo fatto in modo di fondare qui, con l’assistenza da parte di nazioni amiche, ovvero Stati Uniti d’America e Svezia, e con l’assistenza anche da parte delle Nazioni Unite e delle sue Agenzie speciali, diverse scuole professionali quali college di agraria e tecnici che contribuiranno al rapido sviluppo e all’utilizzo delle Nostre risorse naturali.
Nel campo della Difesa Nazionale sono state fondate Accademie basi per la formazione delle Forze di Terra, Aeree e Navali; per l’Accademia Militare di Harar, abbiamo impiegato come istruttori ufficiale dell’Esercito Indiano, scelti per Noi dal Governo Indiano.
Per adempiere alle richieste della sua stessa difesa nazionale così come a quelle inerenti al principio di Sicurezza Collettiva, l’Etiopia è entrata in un Accordo Reciproco con gli Stati Uniti d’America, e come risultato, armi moderne, che comunque non soddisfano i Nostri bisogni, sono ora disponibili.
L’Etiopia, gelosa della propria libertà, avendo da tempo immemore resistito all’aggressione e all’oppressione, è molto preparata a difendersi contro possibili atti d’aggressione: quando ai moderni armamenti si accompagna un ben provato spirito di eroismo che fluisce nelle vene del combattivo popolo d’Etiopia, sarà possibile fare affidamento ed essere orgogliosi del proprio coraggio.
In questi tempi in cui le Nazioni sono impegnate in una frenetica corsa agli armamenti, in particolare quando si manifestano circostanze che ostacolano la pace in alcune parti del mondo, come ad esempio, recentemente, in Medio Oriente, ogni nazione, e specialmente quelle che hanno espresso la loro volontà di assumersi la responsabilità per mantenere la pace mondiale attraverso il sistema di sicurezza collettiva, devono per necessità fare il loro meglio per equipaggiarsi adeguatamente.
Comunque, come abbiamo affermato più volte, è Nostra ferma convinzione che l’unica strada certa per raggiungere una pace duratura è quella di porre piena fiducia, e di applicare i principi che figurano nello Statuto delle Nazioni Unite e nel principio di sicurezza collettiva, riducendo così progressivamente gli armamenti, per investire la somma in tal modo risparmiata nei campi dell’educazione e della sanità pubblica, tanto essenziali per la promozione del benessere dell’umanità.
Sappiamo che lo zelo e il vigore con i quali tutta la Nostra gente lavora per preservare le proprie esistenze e alzare lo standard di vita può portare frutto solo se le verranno offerti adeguati mezzi di comunicazione, e quando di conseguenza Noi daremo priorità a questo tema. Una nazione non può prosperare a meno che non superi i problemi della comunicazione: senza comunicazione, l’agricoltura non si può sviluppare, così come il commercio o l’industria non posso prosperare. E’ la comunicazione che mette in relazione e collega le persone insieme con legami di amicizia.
Essendoci state migliorie nella comunicazione, che hanno condotto allo sviluppo, anno dopo anno, del Nostro commercio di caffè e di altre esportazioni, abbiamo ottenuto un prestito a lungo termine di 37,500,000 Dollari Etiopici dalla Banca Internazionale per lo Sviluppo e la Ricostruzione, e abbiamo pianificato un programma per la costruzione di una autostrada da estendersi ulteriormente.
Essendo lo sviluppo dell’aviazione ugualmente significativo per la crescita dell’economia del Nostro Paese, abbiamo ottenuto un prestito di 60,000,000 Dollari etiopici ed esistono piani per l’acquisto di aeroplani moderni e per la costruzione di altri aeroporti.
Realizzando che la mancanza di strutture portuali per grandi bastimenti ad Assab ha diminuito l’utilità del porto, uno di quelli che potrebbe rimpinguare sostanzialmente le entrate del Nostro Governo, abbiamo fatto in modo che fosse firmato un contratto con la Yugoslavia per la costruzione di strutture portuali al costo di 26,000,000 Dollari etiopici che permetteranno alle grandi navi di attraccare in questo porto. I termini di questo contratto sono estremamente favorevoli per l’Etiopia e non sarebbe stato possibile ottenerli altrove. Oltre ai 26,000,000 Dollari etiopici richiesti per lo sviluppo del porto, la Compagnia stessa ha accettato di anticipare la metà di questa somma al Governo Imperiale Etiopico al tasso del 3 percento, e il prestito dovrà essere ripagato in quattordici rate annuali, chiara prova dello spirito amichevole di questa nazione.
Dopo prolungate negoziazioni riguardanti la somma che il Governo Italiano deve pagare in riparazione dei danni della guerra, come deciso nel Trattato di Pace di Parigi del 1947, lo stesso Governo ha accettato di pagare e ha depositato nella Banca d’Italia a nome del Governo Imperiale Etiopico la somma di 40,000,000 Dollari etiopici. Sebbene questa somma non possa considerarsi in alcun modo un adeguato compenso per le tremende sofferenze del Nostro popolo, lo abbiamo accettato e abbiamo riservato i fondi per la costruzione del Koka Dam e l’acquisto di navi; questo progetto, che verrà portato avanti sotto la supervisione del Consiglio Ministeriale, realizzerà la Nostra primaria volontà che questa somma venga destinata ad un lavoro di beneficio duraturo per il pubblico in generale. Sono state richieste e avanzate offerte, e il contratto verrà chiuso e il lavoro inizierà nell’immediato futuro. Non c’è bisogno di enumerare i diversi benefici che deriveranno dall’energia elettrica nello sviluppo industriale e il miglioramento della vita delle persone; il tempo lo rivelerà.
Motivati dal Nostro costante desiderio che, soggetto solo alle limitazioni imposte dalle risorse naturali del Nostro Impero, le benedizioni di un più elevato standard di vita vengano estese a tutti i Nostri sudditi, abbiamo reso visita alla Nostra gente in Ogaden al fine di realizzare questo desiderio, per loro. Abbiamo di conseguenza rilasciato fondi sostanziosi dal nostro tesoro per progetti di sviluppo comunitario in quell’area, alcuni dei quali sono già stati completati e diverranno a breve operativi.
Dal momento della reintegrazione dell’Eritrea con l’Impero Etiopico, abbiamo, oltre ad altre spese sostenute dall’amministrazione locale, speso più di 6,000,000 di Dollari etiopici per costruire ospedali, scuole, chiese e moschee, in modo da accelerare lo sviluppo materiale e spirituale del Nostro popolo eritreo.
E’ stato preparato un piano quinquennale per lo sviluppo generale della nazione, ed è pronto per essere realizzato con la Nostra guida e sotto la direzione di un direttivo che Noi abbiamo nominato e al quale abbiamo affidato la grande responsabilità di assolvere questo alto fine. Gli esperti ingaggiati a tal proposito Ci hanno già fornito un’assistenza considerevole.
La crescita dello standard di salute pubblica del Nostro Paese occupa un posto importante e prominente nei piani che abbiamo preparato per una crescita pacifica e per lo sviluppo della nazione; migliorare le condizioni di vita significa di per sé avvantaggiare le generazioni presenti e future, e per quanto i costi siano alti, questo compito deve essere portato a termine. Sono stati presi accordi con l’Amministrazione per la Cooperazione Internazionale per la fornitura di aiuti per assisterci nei nostri sforzi in questa direzione; da lungo tempo abbiamo stabilito che, con l’aiuto del Nostro popolo, a nessuno in Etiopia dovrà mancare un adeguato trattamento medico a causa della sua incapacità di pagare per ciò, per questo è già stato preparato un piano per rendere effettivo questo fine.
I Nostri sforzi per sviluppare ed utilizzare le risorse naturali della nazione, che costituiscono la base del benessere non solo di questa generazione ma delle generazioni a venire, non può limitarsi a ciò che è stato già descritto; come abbiamo già spiegato nel passato, si stanno studiando piani per utilizzare i Nostri fiumi, passo essenziale nello sviluppo della nostra agricoltura e dell’industria.
E’ di primaria importanza per l’Etiopia, ed è un problema di prim’ordine, che le acque del Nilo possano servire alla vita e alle necessità sia del Nostro amato popolo ora che per coloro che verranno nei secoli a venire. Per quanto l’Etiopia possa essere generosamente preparata a condividere questa sua straordinaria ricchezza donata da Dio con le nazioni amiche con essa confinanti per la vita e il benessere dei loro popoli, è primario e sacro dovere dell’Etiopia sviluppare il grande spartiacque che possiede, nell’interesse della sua stessa popolazione e della sua economia, che stanno crescendo rapidamente. Per realizzare ciò, abbiamo fatto sì che il problema venga studiato, in tutti i suoi aspetti, da esperti nel settore.
L’Etiopia ha più volte reso nota la sua posizione riguardo l’utilizzo delle acque del Nilo agli interessati; e le Nostre posizioni riguardo le acque delle regioni del Sud non sono differenti. L’Etiopia è felice di poter fornire e condividere con i Nostri fratelli Somali, che abitano questa regione, le acque necessarie per il sostentamento della loro esistenza.
Sebbene questa regione sia stata il trampolino di lancio per l’invasione della Nostra nazione ventidue anni fa, Noi non abbiamo mai smesso di esprimere sentimenti di amicizia e affetto fraterno per il popolo Somalo; lo abbiamo supportato in spirito di fratellanza sin dall’inizio dei loro sforzi per liberarsi da un colonialismo oppressivo e per guidare il loro proprio destino. E’ stato nello stesso spirito di amicizia che abbiamo avanzato una proposta per trovare una soluzione alla questione delle frontiere che esiste tra l’Etiopia e questa regione; ci rammarica grandemente che, a dispetto dei sinceri sforzi che abbiamo fatto e alla buona volontà da Noi costantemente manifestata, alcuni fattori esterni associati al loro ex-colonialismo abbiano temporaneamente cospirato per far si che il problema dei confini non fosse finalmente risolto. Vorremmo ora passare alle relazioni amichevoli che l’Etiopia ha stretto con altre nazioni.
Dato lo sviluppo delle comunicazioni che ha portato il mondo ad avvicinarsi, ben consci dei grandi vantaggi ottenuti da contatti personali e da scambi diretti di idee tra capi di Stato, Noi stessi siamo partiti per visitare l’America del nord e l’America centrale, l’Europa nel 1954 e l’Asia e l’Estremo Oriente l’anno scorso: questi viaggi Ci hanno permesso di vedere con i Nostri occhi quanto numerosi siano gli amici dell’Etiopia in tutto il mondo.
Molte delle nazioni che abbiamo visitato hanno espresso la loro volontà di aiutare ed assistere il Nostro Paese; siamo certi che i vari esperti che abbiamo richiesto al Governo Indiano da impiegare in vari dipartimenti del Nostro governo, arriveranno in breve tempo. Come prova tangibile di questi sentimenti amicali, per la prima volta nella storia dell’Etiopia abbiamo ricevuto, nel 1955, nella Nostra capitale, il Capo di Stato, Nostro grande amico, Sua Eccellenza il Maresciallo Josip Broz Tito, Presidente della Repubblica di Yugoslavia. Durante la visita del Maresciallo Tito abbiamo discusso della reciproca amicizia e delle relazioni economiche esistenti tra i Nostri due Paesi e dell’approvvigionamento di esperti Yugoslavi all’Etiopia, tanto quanto di problemi che coinvolgono la pace e la sicurezza internazionale. L’anno passato abbiamo ricevuto Sua Eccellenza, il Sig. Richard Nixon, Vice-presidente degli Stati Uniti d’America, e abbiamo avuto con lui consultazioni molto utili e amichevoli riguardo le relazioni dell’Etiopia con gli Stati Uniti, discutendo anche dei problemi della pace mondiale. Analogamente, abbiamo ricevuto l’Ambasciatore Richards, Messo Speciale di Sua Eccellenza, il Presidente Eisenhower; abbiamo considerato insieme, come lui ha fatto con altre nazioni della regione, la situazione nel Medio Oriente, così come di una più generale cooperazione economica tra le Nostre due nazioni. L’aprile scorso abbiamo ricevuto Sua Eccellenza, Said Abdulla Khalif, Primo Ministro della nazione Nostra amica e vicina, il Sudan, e abbiamo esaminato con lui temi di comune interesse basati sui sentimenti di reciproca amicizia e buona volontà esistenti tra i due Paesi, discussione che si è successivamente dimostrata fruttuosa.
Così anche durante lo scorso Luglio c’è stato un evento che Ci ha altamente gratificato, la Visita di Stato di Sua Maestà, Re Saud Ibn Abdul Aziz El Saud, al Nostro Impero. Questa visita amichevole Ci ha dato l’occasione di farci conoscere personalmente il gran leader di una nazione Nostra vicina nel Medio Oriente, e di discutere con lui modi e maniere per sviluppare il commercio e l’economia dei Nostri due Paesi.
Durante l’anno passato, sotto la Nostra guida e direzione, i Nostri messi hanno lavorato instancabilmente per cercare una soluzione pacifica ai difficili problemi creatisi nei giorni seguenti alla nazionalizzazione del Canale di Suez da parte del Governo Egiziano, una soluzione che non avrebbe in alcun modo intaccato il legittimo diritto dell’Egitto, Nostro vicino. Non crediamo sia necessario ricordarvi che l’Etiopia era una delle cinque nazioni scelte per trovare una soluzione a questo annoso problema.
Quando la decisione di inviare le Forze di Sicurezza delle Nazioni Unite in Medio Oriente è stata infine presa, durante la Nostra visita in Asia, data la Nostra forte e incrollabile aderenza ai principi fondamentali della sicurezza collettiva, abbiamo espresso la volontà di inviare truppe per aiutare a mantenere la sicurezza dell’area.
Dato il progresso compiuto dal Nostro Paese negli ultimi pochi anni, che gli ha fatto guadagnare un’alta reputazione nel mondo, essendo la sua naturale posizione geografica cruciale sul continente africano, vari importanti leader politici e militari da varie nazioni nel mondo hanno così visitato costantemente la Nostra terra.
E così il numero di turisti visitatori giunti dai quattro angoli della terra per visitare il Nostro Paese e godere del suo clima è costantemente aumentato: tra questi turisti ci sono numerosi naturalisti e molti uomini d’affari illustri interessati allo sviluppo del commercio. Ciò è prova tangibile della rapida crescita delle Nostre relazioni amichevoli con il mondo e lasciano ben sperare per il futuro.
Il numero crescente di Missioni Diplomatiche accreditate alla Nostra Corte testimonia le felici e cordiali relazioni che l’Etiopia intrattiene con le altre nazioni.
Abbiamo recentemente stabilito relazioni diplomatiche con l’Arabia Saudita, l’Iran, il Vaticano, la Polonia, la Turchia e la Romania.
Durante le celebrazioni per l’indipendenza nazionale tenutesi dalle nazioni Africane recentemente liberatesi, abbiamo inviato Nostri rappresentanti per condividere il giubilo, stabilendo così le basi per ulteriori relazioni amichevoli.
In occasione della celebrazione dell’indipendenza nazionale del Ghana, Noi siamo stati rappresentati da Nostro figlio, il Principe Sahle Selassie, a capo della Nostra Delegazione Speciale.
Abbiamo inoltre inviato rappresentanti in Tunisia per partecipare alla celebrazione della sua indipendenza nazionale, e abbiamo ricevuto a Corte il Messo Speciale del Governo di Tunisi, inviato qui per porgerCi la gratitudine e i migliori auguri del suo Governo.
Uno dei maggiori obiettivi è quello di incrementare e sviluppare il commercio dell’Etiopia e i suoi legami culturali ed economici con le altre nazioni Africane. E’ con tale fine in mente che abbiamo deciso che l’Etiopia dovrà partecipare alla ventura Conferenza delle Nazioni Africane Indipendenti da tenersi in Ghana a gennaio del prossimo anno.
Non vorremmo chiudere il Nostro discorso – indirizzato non solo a voi, ma a tutto il Nostro popolo – senza ricordare lo straordinario gesto di simpatia che abbiamo ricevuto durante il grande lutto che ha colpito Noi e la Nostra famiglia, alla morte prematura del Nostro amato figlio, il Principe Makonnen Haile Selassie, Duca di Harar. Siamo stati profondamente colpiti dalle spontanee espressioni di cordoglio e simpatia che da ogni parte della nazione Ci sono state manifestate, dall’intero Nostro amato popolo, espressioni diffusesi da tutte le estrazioni sociali e da ogni parte dell’Impero. L’Imperatrice ed Io preghiamo che Dio Onnipotente possa ricompensarvi ampiamente.
La Nostra nazione d’Etiopia, la cui fede in Dio è alla base della sua saggezza, desidera solo vivere in pace, senza inimicizia verso nessuno e con buona volontà verso tutti; la Nostra fede nell’essenziale buona volontà dell’umanità è profonda abbastanza da assicurarCi che l’amore per la pace da parte del resto del mondo sia ugualmente forte e duratura.
Infine, vorremmo ricordarvi che i Nostri risultati del passato e la Nostre speranze per il futuro non hanno che un solo fine: condividere da parte della Nostra nazione la sapienza e la conoscenza del mondo esterno. Solo in tal modo l’Etiopia può sviluppare pienamente la molteplice ricchezza che il Paese possiede. E solo dall’utilizzo della sua ricchezza l’Etiopia può assicurare che le future generazioni potranno auto sostenersi e saranno libere dalla sofferenza e dal debito oppressivo, e, come speriamo, pienamente capace di tendere la mano per assistere i suoi vicini.
Il lavoro dell’uomo è invano senza l’aiuto Divino. Noi speriamo e preghiamo che Dio assista e faccia prosperare ogni Nostra futura decisione per lo sviluppo del Nostro Paese e il benessere del Nostro popolo. Dio vi assista, Membri del Parlamento, nelle vostre gravi responsabilità e nei vostri alti doveri.”
Estratto da “Speeches delivered by H.I.M. Haile Selassie 1st Emperor of Ethiopia on various occasions” – pagg. 17-33