Discorso di S.M.I. Haile Selassie I in occasione del Nuovo Anno
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Nel momento in cui osserviamo il Nuovo Anno Etiope, 1958, non possiamo evitare di ringraziare l’Onnipotente per le infinite benedizioni che ha concesso a Noi e al popolo Etiope nell’anno appena trascorso. Né possiamo sfuggire dal pensiero dei problemi affrontati e superati, di quelli esistenti al momento e di quelli anticipati nell’infinita marcia dell’uomo alla ricerca della pace, del progresso e della prosperità.
L’Etiopia e il popolo etiope hanno trascorso un altro anno nella loro efficace ricerca per una vita migliore, e un inventario dello scorso anno Ci fa confidare nella continuazione di tali raggiungimenti in questo Nuovo Anno e in quelli a venire. Ciò accade poiché le fondamenta, che abbiamo gettato e che tutt’ora continuiamo a gettare mentre percorriamo la strada del progresso, assicurano la stabilità e la determinazione di una sovrastruttura che siamo chiamati a costruire sotto l’Etiopianismo moderno. La magnifica cooperazione e collaborazione tra la nostra gente e la loro ricerca senza fine di educazione ed illuminazione portano alla mente quelle proverbiali lavoratrici operose – le api – che combinano i loro sforzi e lavorano per il bene comune.
Il compito di costruire una nazione coinvolge intere generazioni – il dovere di ognuna che segue è di consolidare i risultati ottenuti dai predecessori. Il popolo etiope ha dimostrato la propria consapevolezza, così che nelle molteplici aree della vita della Nazione, con lo sguardo rivolto al futuro, continua a conquistare nuove frontiere anno dopo anno. La Nostra gente non dovrebbe mai mancare della sollecitudine e guida che Noi abbiamo promesso dal giorno in cui ne abbiamo assunto la guida e del sostegno con il quale la storia Ci ha così eloquentemente difeso. Il desiderio e l’entusiasmo della nostra gente di lavorare assieme e l’interesse appassionato nel migliorare le condizioni generali del benessere della nazione sono stati per Noi una grande fonte di soddisfazione. Molto è stato raggiunto, ma ancora di più rimane da ottenere.
Nei suoi affari internazionali l’Etiopia ha aderito ai princìpi guida del non-allineamento, dell’amicizia, del rispetto reciproco e della non interferenza negli affari interni agli altri Stati. Questi principi generali che l’Etiopia segue in accordo con altri Stati, riguarda le sue relazioni con tutte le nazioni, vicine e lontane. In Africa, sotto l’ombrello di una famiglia continentale, l’Etiopia ha seguito scrupolosamente tali principi – le basi di buone relazioni tra vicini.
L’Etiopia non brama i territori o i possedimenti di altri, ma al contrario, rimane sempre pronta a difendere il proprio sovrano diritto contro gli altrui piani maliziosi.
Per l’Etiopia, ad ogni modo, la pace non ha prezzo; è divenuta tradizionale; questo è accaduto nell’anno trascorso, il 1957, e così sarà per questo Nuovo Anno, 1958. Il ruolo dell’Etiopia nelle Nazioni Unite, nell’Organizzazione dell’Unità Africana e nella conferenza Afro-asiatica è fondato sulla comune ammissione che la pace è fondamentale per il progresso,per la prosperità e anche per la sopravvivenza umana. A meno che il desiderio di pace sia espresso in termini di concretezza e serenità per l’umanità intera, la mera pia speranza costituisce solo un’auto-delusione.
Perciò le nostre menti vanno alla ventesima sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite che si riunirà tra dieci giorni; alla Conferenza Afro-asiatica ad Algeri e alla Assemblea Africana dell’OUA che si terrà ad Accra.
L’Etiopia ha recentemente proposto che tutti i Capi di Stato e di Governo siano personalmente presenti alla prossima sessione della Assemblea Generale delle Nazioni Unite per sforzarsi -tramite l’influenza collettiva – di trovare le maniere ed i mezzi necessari per ripristinare la pace nelle aree problematiche del mondo. La partecipazione dei Capi di Stato e di Governo all’Assemblea delle Nazioni Unite aiuterebbe a mantenere la pace e la sicurezza internazionale.
L’Etiopia intende prendere pienamente parte alle imminenti riunioni internazionali. Il Suo principio e assoluto desiderio è di rafforzare le forze della pace e del progresso umano. Non si è mai sottratta – né mai lo farà – dalla propria responsabilità di membro attivo della comunità internazionale. In una misura più estesa, l’Etiopia continuerà a supportare la campagna per la fine del colonialismo e continuerà a fare ciò fino a che ogni territorio indipendente in Africa e altrove potrà respirare l’aria pura della libertà e dell’indipendenza.
I territori che precedentemente erano colonie e che hanno attualmente ottenuto indipendenza e libertà sono oggi assediati dai residui del colonialismo. Sebbene tali territori, precedentemente coloniali, abbiano in qualche modo beneficiato per certi aspetti della propria amministrazione, hanno ereditato popoli tra loro divisi – il risultato delle politiche divide-et-impera dell’era coloniale. Questo è diventato un disagio che come un cancro si estende velocemente con l’effetto non solo di mettere fratello contro fratello ma anche di minacciare la pace e la sicurezza internazionali. Queste sono alcune delle ragioni che Ci hanno spinto a proporre alla incombente sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite di studiare proposte concrete per l’eradicazione di tale malefica eredità coloniale, che prospera sotto diversi aspetti.
Per il Nuovo Anno, è Nostro desiderio che il popolo etiope continui la sua marcia; che la pace sia riportata nelle aree che sono disturbate da conflitti; e che l’Onnipotente possa continuare a benedire tutti gli sforzi nel preparare una vita migliore per la Nostra gente e per tutti nel mondo.
(Selected Speeches of His Imperial Majesty Haile Selassie I, pagg. 477-479)