Discorso di S.M.I. Haile Selassie I in occasione del passaggio dell’Imperatrice Menen


Siamo soddisfatti del discorso che il nostro Primo Ministro ha pronunciato ieri per conto dei Nostri Ministri e del Nostro Popolo riguardante la scomparsa di Sua Maestà Imperiale Itegue Menen in cui ha adeguatamente descritto la sua gentilezza e virtù.

Tutti voi la conoscevate bene, ma lei è stata più intimamente conosciuta da me. Lei era devotamente religiosa e non ha mai perso la sua fede anche in tempi di avversità. Durante i giorni memorabili della nostra relazione non abbiamo mai avuto divergenze tali da richiedere l’intervento di altri. Come Sara era con Abramo, così lei mi era obbediente. I nostri desideri sono stati condivisi fino a quando siamo stati separati dall’Onnipotente. Il suo contributo per il bene dei giovani, degli anziani e dei bisognosi non richiede nessuna testimonianza perché è maggiore di pensieri e parole .

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Siamo stati estremamente contenti di vivere abbastanza a lungo nella perfetta unione che ci ha permesso di vedere (crescere) la nostra prole, i nostri nipoti ed i nostri pronipoti. Siamo grati all’Onnipotente per averci garantito un’unione così lunga ed ininterrotta che non è molto comune nel mondo di oggi . Non ci potrebbe essere nessuna preghiera più profonda per me da pronunciare.

Nonostante i nostri massimi sforzi per salvare la sua vita nel tempo della sua malattia, è stata raggiunta dal destino di Adamo ed è venuta a mancare.

Non possiamo sfidare l’Onnipotente, né possiamo permetterci di essere oziosi. Ora che il tempo del lutto è giunto al termine, il pubblico ed i nostri funzionari devono svolgere i loro doveri. Poiché l’ozio è dannoso per il benessere della nazione, a partire da lunedì ognuno dovrà tornare al proprio lavoro.

Un gran numero di persone sono giunte dalle Province per partecipare al nostro lutto. Poiché non desideriamo che loro continuino per non interrompere la vita normale, sarebbe meglio per loro inviare due o tre rappresentanti con lettere.

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Siamo profondamente toccati dalle espressioni di dolore sia da parte del Nostro popolo che da parte delle comunità straniere.

Questa non è la prima volta che il Nostro popolo si è unito a noi nel Nostro lutto. Quando il Nostro amato figlio, il principe Makonnen, venne a mancare ha espresso il proprio dolore in misura non minore di Noi stessi. Ha anche contribuito di propria spontanea volontà ad erigere un monumento in suo onore.

Preghiamo che l’Onnipotente vi ricompenserà per le vostre azioni.

Quando Itegue era malata il pubblico generale, seguendo gli eventi attraverso la radio, ha condiviso la Nostra ansia. Ai medici ed ai suoi inservienti personali siamo debitori per la loro instancabile assistenza. Possano queste lacrime che abbiamo versato essere accettate da Dio come prezzo per la pace in Etiopia e nel mondo.

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