In occasione del primo anniversario dell’O.U.A.


Un anno fa in questo importantissimo giorno, in un momento supremo di grande visione storica, trenta leader Africani sciolsero l’intricato nodo delle ingiustizie ereditate da lunghi e ombrosi anni di colonialismo. Così nacque l’Organizzazione dell’Unità Africana.

Sulla sua scia non si sono aperti solo immensi panorami di cambiamento ed opportunità, ma sono nati anche in Africa una entusiasmante speranza e una sobria realizzazione; una fede e una determinazione che, enormi come i cambiamenti che attendono nel futuro, verranno tutte conquistate, e, abbondanti come le opportunità che ci aspettano, non verranno sprecate.

Inoltre, significativamente, con la nascita dell’Organizzazione, il disfacimento della storia in Africa – il processo di decolonizzazione – che è iniziato con le battaglie dei popoli Africani ha ricevuto un valore aggiunto, o meglio, uno slancio decisivo. Per la prima volta l’Africa ha imparato che la forza risiede nell’unità. Perciò, noi stiamo assistendo alla gloriosa marcia dell’Africa sul cammino dell’Unità.

L’anno trascorso è stato un anno di riflessione e di serrata pianificazione; tutti gli organi dell’Organizzazione si sono incontrati per porre le basi per i nostri sforzi futuri; ora che questa utile fase di lavoro è stata completata, dobbiamo comprendere a fondo che l’anno venturo è un periodo decisivo per il decollo. Considerando la rilevanza dei pressanti problemi che l’Africa deve fronteggiare, è inevitabile che dovremo procedere celermente ad un ritmo sostenuto.

Il percorso per progetti coraggiosi e ingegnosi su scala continentale è stato stabilito dall’establishment della Banca Africana per lo Sviluppo, la cui idea è stata frutto di un’iniziativa puramente africana, che sta ora raggiungendo uno stadio di funzionamento con l’assistenza delle Nazioni Unite e un numero di potenze straniere amiche.

Noi siamo confidenti che nel prossimo futuro l’Africa sarà il sito per il “lancio” di altri progetti benefici interafricani simili a questo.
In ambito politico l’anno non è trascorso senza incidenti; la probabilità che ne sorgano altri non può essere ignorata. Ma non è proprio per questo motivo che è stata creata l’Organizzazione?

La pace e l’ordine che tutti noi desideriamo vedere in Africa non può essere certamente immaginata senza ostacoli.
Ciò che è importante è che, in linea con il favorevole inizio che abbiamo realizzato, se dovessero irrompere dispute tra di noi, dovremmo isolarle dalla guerra fredda e cercare la soluzione all’interno dei Consigli della famiglia. Noi dovremmo conferire tanta importanza al processo e al meccanismo risolutivo delle nostre dispute quanta dovremmo conferirne alle soluzioni stesse, per stabilire un precedente per la cooperazione, nel futuro.

Vero Esame

Il conflitto Algero-Marocchino in un certo modo ha fornito la prima opportunità per mettere realmente alla prova il meccanismo di una diplomazia costruttiva che noi abbiamo così laboriosamente e scrupolosamente costruito in Addis Ababa.
Grazie alla loro saggezza politica e alla prontezza nell’ascoltare i consigli di famiglia, le ostilità che così improvvisamente hanno assalito le relazioni tra due nazioni africane sorelle sono cessate del tutto; la Commissione Speciale creata nell’incontro dei nostri Ministri degli Esteri non ha risparmiato alcuno sforzo nella sua ricerca per una soluzione accettabile da entrambe le parti.

Come nel conflitto Etio-Somalo, entrambe le parti hanno dimostrato la loro prontezza nel ricercare all’interno dell’OUA tali soluzioni per le loro differenze; i contatti diretti che si sono recentemente stabiliti tra Etiopia e Repubblica Somala a Khartoum hanno già prodotto risultati benefici. Una Commissione Congiunta è attualmente impegnata nella supervisione del ritiro delle truppe a quindici chilometri su entrambi i lati del confine, rafforzando così gli accordi di “cessate il fuoco” raccomandati dal Consiglio dei Ministri.

Ciò che rimane da fare ora è dare ulteriore slancio alla spinta generatasi da questo accordo limitato ma ciò nondimeno molto favorevole.
La risposta collettiva dei Paesi Africani alla richiesta del Presidente Nyerere di esaminare la situazione originatasi in Tanganyika e nell’Africa Orientale, a causa dell’ammutinamento dell’esercito, ha portato il primo risultato concreto nel campo della cooperazione in materia di difesa. Questo risultato è significativamente foriero di risultati ancora più utili che giungeranno nella cooperazione inter-Africana.

L’ultimo anno, noi abbiamo notato che ciò di cui noi Africani abbiamo mancato è stato il meccanismo che ci avrebbe permesso di parlare con una voce e di agire all’unisono; oggi, noi abbiamo l’OUA come voce autentica di un’Africa nuova e unita e in continuo progresso.
I risultati di questo anno appena trascorso dovrebbero spronarci a proseguire con risolutezza nel dedicarci a realizzare le nobili aspirazioni dei popoli del nostro Continente.

(Selected Speeches of His Imperial Majesty Haile Selassie I, pagg. 259-262)