Discorso di S.M.I. Haile Selassie I sugli Studi Etiopici


L’Etiopia, come è risaputo, ha una lunga tradizione di storia documentata che arriva indietro (nel tempo,ndt) fino alle iscrizioni di Aksum. Il paese è stato anche fortunato nella sua scolarizzazione, basata sulle antiche scuole delle nostre chiese (le università del passato) che sono state guardiane della nostra cultura attraverso le epoche.

L’Etiopia non è stata meno fortunata nell’attrarre l’interesse del mondo internazionale dell’istruzione, così come quello dei sostenitori stranieri in terre lontane.

Quasi mezzo millennio fa, nel 1513, il tedesco Joh Potken stampava il primo Salterio Ge’ez al Vaticano, e pochi anni più tardi possiamo trovare un commerciante fiorentino, Andrea Corsali, che stava prendendo in considerazione la stampa di libri in Ge’ez per l’Imperatore Lebna Dengel. Circa duecento anni dopo, nella metà del diciassettesimo secolo, il monaco etiope Gregorius ebbe il primo incontro con lo studioso Job Ludolf; l’amicizia tra questi due eruditi, provenienti dai due confini della Cristianità, Germania ed Etiopia, fu molto fruttuosa: Ludolf, che è stato giustamente chiamato “Padre degli Studi Etiopici” in Europa, procedette nel produrre un numero di opere significative nel campo della storia e della linguistica, tra cui la sua Historia Aethiopica, in Latino, che apparve per la prima volta nel 1681, e la sua Grammatical Linguae Amharicae, la prima grammatica amharica, del 1698.

Non è necessario qui enumerare le molte scuole di qene e zema; le scuole dell’Antico e del Nuovo Testamento; le scuole dei Padri della Chiesa e dei monaci; le scuole di storia, arte, letterature, ma Noi non vorremmo ricordarle senza menzionare i nomi di Yared e Afeworq, ben noti a voi tutti. Degli studiosi stranieri dell’Etiopia, ci piacerebbe menzionare l’inglese Bruce, il tedesco Dillman, il francese Halevy, l’italiano Guidi e i russi Turaiev e Kratchovsky.

L’alta tradizione di apprendimento stabilita da questi e da altri studiosi, da lungo deceduti, è stata continuata dagli Etiopisti del nostro tempo, molti dei quali sono oggi riuniti nella Nostra capitale.

Con uno sguardo teso ad incoraggiare tali ricerche, Noi abbiamo costituito l’annuale Premio Haile Selassie I per gli Studi Etiopici, che è stato conferito per la prima volta nel 1964 all’erudito francese Marcel Cohen e nel 1965 al rinomato studioso americano Wolf Leslau.

Siamo lieti che la Terza Conferenza Internazionale di Studi Etiopici dovrebbe tenersi nella Nostra capitale dove l’Istituto di Studi Etiopici sta operando da tre anni come parte integrante della nostra Università; speriamo che l’Istituto si ingrandisca e doni un contributo sostanziale alla crescita della scolarizzazione della nostra amata terra.

Noi vi auguriamo ogni successo nelle vostre deliberazioni dei giorni a venire.

Important Utterances of H.I.M. Emperor Haile Selassie I, pagg.95-96