Haile Selassie dal Papa


Conclusa la parte ufficiale della visita in Italia

Haile Selassie dal Papa

Roma, 9 novembre – Si è conclusa stamane la visita ufficiale in Italia dell’Imperatore d’Etiopia Haile Selassie. Subito dopo essersi accomiatato dal Presidente della Repubblica Saragat, il Negus si è recato, scortato da un drappello di corazzieri motociclisti, al Grand Hotel ove ha preso momentaneamente alloggio.

L’imperatore si è poi recato in Vaticano per l’annunciata visita di Stato a Paolo VI.

Mezz’ora è durato il colloquio tra il Papa e Haile Selassie. Il dialogo s’è svolto in francese. L’imperatore etiopico ed il seguito indossavano divise di gala e costumi variopinti: l’imperatore indossava l’abito militare di colore scuro con decorazioni ed aveva in testa una grande feluca adorna di piume, le uniche due donne del seguito del Negus (la nipote, principessa Egigayehu e l’unica donna membro del Senato etiopico, Martha Woizero) erano inguainate in severi abiti neri lunghi accollati e sui capelli crespi avevano il tradizionale velo nero.

Il Papa ha detto che per lui era “una vera gioia” dargli il benvenuto e ha ricordato gli antichi legami che uniscono la Santa Sede all’Etiopia. Il Papa ha poi sottolineato la sollecitudine del Negus per la grande causa della pace tra le Nazioni e per lo sviluppo nei Paesi del terzo mondo: “Vostra Maestà ha mostrato come è sensibile al ruolo dei valori morali e spirituali in un mondo dove la forza bruta sembra minacciare di voler tutto sommergere”.

L’imperatore d’Etiopia ha poi risposto affermando che la “leadership” morale del Papa nel mondo è “un esempio eminente per tutti gli uomini e i vostri sforzi in favore della pace, perché possa sopravvivere, restano insuperati”. Si è poi avuto lo scambio di doni: il Papa ha donato all’imperatore un antico orologio, pubblicazioni artistiche e medaglie del Pontificato; l’imperatore ha offerto al Papa un grande piatto d’argento, una pisside e un calice.

Prima di lasciare il Vaticano, Haile Selassie ha visitato il Segretario di Stato, cardinale Villot, ha fatto la puntata di circa un’ora al collegio etiopico nei giardini vaticani ed infine ha raggiunto la residenza romana al Gran Hotel.

Dopo l’incontro in Vaticano con il Papa l’imperatore di Etiopia si è recato a visitare il Grande Maestro del sovrano militare Ordine di Malta, nella sede dell’Aventino. Nel meraviglioso scenario della villa, disegnata dal grande Piranesi, sua Maestà è stato accolto dal Gran Maestro, Fra Angelo De Mojana e dai massimi dignitari dell’Ordine, in alta uniforme. I due capi di Stato si sono ritirati nel salone privato, ove si sono trattenuti in cordiale colloquio, nel corso del quale sono stati messi a punto gli ulteriori, possibili interventi dell’Ordine nel campo assistenziale e sanitario a favore delle popolazioni di Etiopia.

Dopo lo scambio di doni l’imperatore, che indossava il collare al merito melitense, salutato dai cavalieri di Malta si è accomiatato dal Gran Maestro il quale alle 15 si è recato al Gran Hotel per restituire la visita. Alle 16,15, salutato dal Presidente del Consiglio Colombo e dal ministro degli Esteri Moro, l’imperatore ha lasciato Roma in treno diretto a Santa Margherita Ligure.

La Provincia - 10 novembre