Haile Selassie in visita a Orvieto e Viterbo
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Haile Selassie in visita a Orvieto e Viterbo
Orvieto e Viterbo hanno accolto ieri l’imperatore d’Etiopia Haile Selassie con manifestazioni di viva simpatia. A Orvieto, molto tempo prima dell’arrivo dell’illustre ospite, in piazza del duomo si era riunita una grande folla che all’apparire del corteo imperiale ha applaudito a lungo. Haile Selassie, che era accompagnato dal ministro degli Esteri Moro, è stato accolto dalle massime autorità della provincia e successivamente ricevuto sul sagrato del Duomo dal Vescovo di Orvieto. Dopo aver visitato la cattedrale l’imperatore si è brevemente affacciato ad un balcone da dove ha ammirato la stupenda facciata del Duomo mentre la folla rinnovava al suo indirizzo le manifestazioni di simpatia con prolungati applausi. Nel corso della visita ad Orvieto è stata donata ad Haile Selassie una icona etiopica che ha una sua particolare storia: essa fu trovata nel Tembien, in un tempio semidistrutto a causa della guerra e portata in Italia. La conservava il maggiore dell’esercito, ora in pensione, Giovanni Battista De Monte, che restò in Etiopia fino al 1947, nella zona di Harar. Il De Monte, che è di origine veneta, tornò poi in Italia e risiede ora ad Empoli. Saputo della visita di Haile Selassie ad Orvieto, egli ha raggiunto la cittadina per restituire l’icona all’imperatore. “Questa immagine sacra – ha detto – l’ho sempre tenuta con me, durante le peripezie e i tristi giorni di guerra. Riconsegnandola all’imperatore, ho voluto dimostrargli la mia gratitudine e rendere omaggio all’uomo che nelle amare vicende di quegli anni seppe dare alla sua difficile azione politica il più nobile contenuto morale”.
Dopo la visita ad Orvieto l’imperatore d’Etiopia si è recato a Viterbo, dove è giunto nella tarda mattinata sempre accompagnato dal ministro degli Esteri Moro. Haile Selassie e Moro sono stati oggetto di manifestazioni di simpatia da parte della popolazione viterbese mentre il lungo corteo di auto attraversava la città medievale diretta al Palazzo della Prefettura. Alcuni ex-combattenti della guerra d’Africa hanno salutato l’imperatore in amarico ed egli ha risposto sorridendo nella stessa lingua, dopo aver fatto fermare l’auto. Dopo una breve sosta in Prefettura l’imperatore e l’on. Moro si sono diretti a Bagnaia, dove sono stati ospiti a Villa Lante. Anche lungo il percorso tra Viterbo e Bagnaia la popolazione ha salutato festosamente il passaggio del corteo. A Villa Lante, dopo la colazione, Haile Selassie e Moro hanno visitato i magnifici giardini, che costituiscono uno dei più begli esempi di giardino rinascimentale all’italiana.
Conclusa la visita a Villa Lante, Haile Selassie e l’on. Moro hanno preso posto sull’auto presidenziale scortata da corazzieri motociclisti, che si è diretta verso Roma mentre ancora una volta la popolazione di Bagnaia manifestava la sua simpatia all’illustre ospite.
“Il Messaggero”, 9 novembre 1970