L’incontro di Haile Selassie con il Papa
|
Si è conclusa ieri la parte ufficiale della visita nel nostro Paese
Il Negus ha invitato Saragat in Etiopia
L’incontro di Haile Selassie con il Papa
Il Presidente della Repubblica ha accettato – il colloquio del Negus con Paolo VI è durato tre quarti d’ora: discussi i problemi del pace in Africa, nel Vietnam e in Medio Oriente – Il governo italiano si è impegnato a favorire i programmi di sviluppo dell’Etiopia – Per gli anni 1971-’72 Roma concederà attraverso crediti all’esportazione oltre 31 miliardi di lire – In serata l’Imperatore (proseguendo la visita in forma privata) è giunto a S.Margherita – Oggi sarà a Torino
(nostro servizio particolare)
Città del Vaticano, 9 novembre. Solo un plotone di Guardie Svizzere e una banda musicale in uniforme nuova di zecca hanno reso stamani gli onori in Vaticano ad Haile Selassie che alle 11. 20, conclusa la visita di Stato in Italia, ha varcato l’arco delle campane per l’udienza ufficiale a Paolo VI . La mancanza del secolare sfarzo per la prima volta in circostanze così solenni, era conseguenza dell’austerità decretata recentemente dal Papa che ha ridotto gli orpelli protocollari e soppresso la Guardia nobile, la Gendarmeria pontificia e la Guardia Palatina
In piazza S.Pietro, tenuta sgombra, non c’erano schierati dignitari ecclesiastici e laici né i tre corpi militari che non esistono più. Della Guardia Palatina è rimasta soltanto la banda musicale che non ha ancora un nome; ma ha indossato stamane la nuova divisa (panno blu, mantello tipo ufficiale dei carabinieri, berretto a visiera con una cetra traforata sopra la coccarda bianco-gialla della bandiera papale).
Paolo VI aveva inviato una propria vettura personale a rilevare Haile Selassie nel grande albergo dove si era trasferito dopo essersi congedato al Quirinale dal presidente Saragat. Il Negus ha invitato Saragat in Etiopia per una visita ufficiale. Il Presidente della Repubblica ha accettato.
Salutato per le vie, l’imperatore è stato accolto nel cortile di S. Damaso con l’inno etiopico suonato dalla banda della ex guardia Palatina. Vestito in uniforme scura con ornamenti d’oro, Haile Selassie portava la feluca con criniera di leone (simbolo del “Leone di Giuda”) e il Gran Collare dell’Ordine pontificio conferitogli da Paolo VI in questa occasione.
Il Papa l’attendeva sulla soglia della biblioteca privata dove si è svolto il colloquio a due in francese, durato circa tre quarti d’ora, sui problemi della pace, particolarmente in Africa, nel Vietnam e nel Medio Oriente, e dello sviluppo del Terzo Mondo, temi di speciale interesse per la S. Sede e per l’imperatore che è presidente dell’organizzazione per l’unità africana.
Terminato il colloquio privato, sono stati introdotti nella biblioteca i diciannove personaggi al seguito dell’imperatore, fra cui sua nipote.
Il Negus ha ricordato i legami e il contributo della Chiesa alla cultura etiopica e “alle nostre tradizioni religiose” (è una specie di Papa per i cristiani monofisiti etiopici), ha accennato alla libertà garantita nel suo paese ad ogni religione concludendo con l’ elogio dell’opera di Paolo VI per la pace. “La vostra “leadership” morale nel mondo è un esempio eminente per tutti gli uomini. I vostri sforzi in favore della pace perché possa sopravvivere restano insuperati”.
Il Papa, dicendosi lieto della visita “attesa per molto tempo” (cioè dal 10 giugno 1969, quando invitò il Negus nell’incontro a Ginevra) ha rilevato i rapporti cordiali e crescenti fra Chiesa ed Etiopia, il solo Paese del mondo che abbia un proprio collegio ecclesiastico nella Città del Vaticano, ha reso omaggio al Negus per la generosità con cui segue le istituzioni cattoliche fra cui l’Università di Asmara. Ha osservato che “la sollecitudine di Vostra Maestà si incontra con la nostra su un terreno che interessa oggi in modo drammatico l’umanità tutta intera la grande causa della pace tra le nazioni e dell’accelerazione dello sviluppo nei paesi del Terzo Mondo”.
Paolo VI ha voluto rendere omaggio “pubblicamente” al contributo dell’imperatore “a questa duplice causa” ed ha concluso benedicendolo “all’indomani del quarantesimo anniversario della sua incoronazione” e con l’augurio che possa a lungo servire il suo Paese “nel rispetto dei diritti dell’uomo e per la comprensione tra i popoli che lo compongono”.
Questa frase finale è interpretata come un delicato accenno alla situazione dell’Eritrea, annessa all’Etiopia, e per la quale sono giunti appelli in Vaticano.
Alle 16 15 ha lasciato Roma diretto a S. Margherita Ligure. Dal treno presidenziale ha telefonato a Saragat esprimendogli un caloroso apprezzamento per l’accoglienza ricevuta in Italia alle quali si è detto “molto sensibile”.
Comunicato congiunto
(Dalla redazione romana)
Roma, 9 novembre. Al termine della visita dell’imperatore di Etiopia, Haile Selassie, è stato diffuso un comunicato congiunto.
Da parte italiana è stata manifestata comprensione per la posizione dei paesi africani sui problemi dello sviluppo e della decolonizzazione, quale si è delineata nelle recenti conferenze dell’Organizzazione per l’unità africana di Addis Abeba. È stato inoltre espresso sincero apprezzamento per l’opera svolta dall’imperatore di Etiopia, in particolare nel continente africano e nell’ambito dell’Organizzazione per l’unità africana, in favore della causa della pace nel mondo.
Da parte etiopica si è preso atto con compiacimento dell’appoggio dell’Italia all’indipendenza africana e del contributo allo sviluppo dei paesi africani per raggiungere i più avanzati livelli di benessere economico. Allo scopo di contribuire concretamente a realizzare il piano di sviluppo sociale ed economico dell’Etiopia, il governo italiano (che già in passato aveva accordato crediti finanziari) si è impegnato a favorire i programmi compresi nei piani di sviluppo. Per il periodo 1971-72 l’Italia concederà, mediante crediti all’esportazione, 50 milioni di dollari (oltre 31 miliardi di lire); inoltre si impegna ad aumentare il programma di assistenza tecnica.
Le due parti hanno esaminato le possibilità di approfondire alcuni progetti che interessano l’industria prezzi petrolifera,la conservazione e la trasformazione di prodotti agricoli etiopici, l’edilizia, il turismo, nonché le altre iniziative connesse alla valorizzazione delle risorse dell’Etiopia.