Resoconto interno sulle relazioni internazionali


“…Ciò che rende un popolo grande e testimonia la sua grandezza sono le sue aspirazioni per il benessere della sua nazione e il risultato pratico di quelle stesse aspirazioni per il suo proprio beneficio e per quello delle future generazioni. L’unità dona forza e assicura il successo.”

Siamo molto felici di trovarci per Grazia di Dio di nuovo in mezzo al nostro popolo, dopo aver trascorso un mese e mezzo in visita in India, Burma e Giappone, su gentile invito dei Presidenti di India e Burma e di Sua Maestà l’Imperatore del Giappone.

Come quando due anni fa siamo tornati dalla Nostra visita in Nord America ed Europa vi abbiamo parlato di alcune cose importanti, che abbiamo ritenuto utili per la nostra nazione, ugualmente oggi desideriamo raccontarvi le nostre impressioni e le cose utili che abbiamo visto nei tre Paesi da Noi visitati durante il tour in Asia ed Estremo Oriente. E’ estremamente necessario enfatizzare che ciò che abbiamo visto in questi Paesi è di grande importanza e rilevanza per il programma di modernizzazione e sviluppo che abbiamo iniziato nel Nostro Paese.
Comprendiamo, certo, che è difficile per voi raggiungere lo stesso grado di comprensione e apprezzamento che noi abbiamo ricevuto per conoscenza diretta, poiché sentire non è lo stesso che vedere. Ciononostante, vogliamo raccontarvi dell’ospitalità e del caloroso benvenuto riservatoCi dai governi e dai popoli di India, Burma e Giappone, così che voi possiate sperimentare quelle stesse impressioni che abbiamo avuto noi durante la visita in queste tre nazioni amiche.
Le manifestazioni di amicizia e di grande stima mostrateCi in questi Paesi non erano solo rivolte a Noi ma all’intero popolo d’Etiopia; inoltre, la nostra visita in questi Paesi costituisce la concretizzazione di un nostro desiderio di lungo corso, di far conoscere e apprezzare l’Etiopia al mondo esterno, e allo stesso tempo di aiutare l’Etiopia a conoscere e apprezzare il resto del mondo.
Durante la Nostra permanenza in India, abbiamo potuto visitare, tra le altre cose, fabbriche di aeromobili, locomotive, automobili e telefoni, un laboratorio atomico, un’accademia militare, organizzazioni e progetti agricoli e forestali, gradi dighe e progetti idroelettrici e d’irrigazione, così come alcune università ed istituti tecnici. Oltretutto, abbiamo potuto visitare il magnifico Taj Mahal, noto in tutto il mondo, e anche la città storica di Benares, culla del buddismo; abbiamo anche visitato l’antica Chiesa Ortodossa dell’India del Sud, fondata per ispirazione dell’Apostolo San Tommaso. In tutte le fabbriche e industrie in cui siamo stati, incluse molte che richiedevano l’applicazione di elevate conoscenze tecniche, il lavoro è condotto dagli Indiani stessi. E’ pertanto questo uno straordinario esempio del successo dei loro sforzi per ottenere l’autosufficienza.

Poiché i problemi sociali ed economici che l’India e l’Etiopia fronteggiano sono invero molto simili, possiamo ricavare tanto dall’esperienza dell’India, che si è sforzata per contrastare e superare questi problemi; lo sforzo che si sta facendo in India a tal fine è di grande significato per il programma di sviluppo e ricostruzione che abbiamo pianificato, e che stiamo per rendere effettivo nel nostro stesso Paese, per la prosperità e il benessere del nostro popolo. Non basta parlare d’idee e di piani: la cosa importante è tradurli in azioni effettive. Possa Dio Onnipotente sostenerci e guidarci nell’attuazione di questo grande obiettivo, così che il nostro popolo possa ottenere ancora più grandi opportunità e vantaggi dall’applicazione dello sviluppo del progresso tecnico.

Mentre ci trovavamo nella capitale indiana di Delhi, abbiamo beneficiato dell’opportunità di uno scambio amichevole di vedute con i leader Indiani su questioni riguardanti le relazioni tra i nostri due Paesi, così come sulle relazioni internazionali più in generale. I nostri colloqui con il Primo Ministro Nehru sono stati caratterizzati da uno spirito di cordiale comprensione; abbiamo avuto l’occasione di esprimere ancora una volta la nostra comune fiducia nelle negoziazioni pacifiche come strumento di risoluzione di differenze internazionali. Abbiamo affermato la nostra aderenza ai principi di non aggressione, di non interferenza reciproca negli affari interni, di rispetto per la sovranità nazionale e di integrità e coesistenza pacifica. Questi sono i soli principi per cui Ci siamo tanto sacrificati nel corso della Nostra vita; abbiamo riaffermato la nostra fiducia in questi principi e ci siamo accordati per rendere tali principi le basi di una maggior comprensione e di una cooperazione più stretta nel futuro.

Per rafforzare ed ampliare le relazioni economiche e commerciali che esistono da lungo tempo tra l’India e la nostra nazione, abbiamo deciso di stipulare un trattato commerciale, i cui dettagli sono al momento al vaglio dei nostri due governi, e una missione Indiana dovrà giungere ad Addis Ababa per negoziare il suddetto trattato.
Sebbene abbiamo dovuto accorciare la Nostra permanenza in Giappone, a causa della gravità delle condizioni in cui versava la situazione internazionale, la nostra visita su gentile invito di Sua Maestà l’Imperatore Hirohito e del governo giapponese ci ha permesso di vedere molte delle importanti industrie giapponesi, incluse fabbriche tessili e automobilistiche, e una fabbrica automatizzata di apparecchi telefonici. Abbiamo anche visitato molti siti e tempi storici del Giappone.
A dispetto del grande danno che la guerra ha arrecato alla sua economia, il Giappone ha conosciuto una ripresa davvero impressionante e un grande progresso nell’immediato dopo-guerra. Consci del mutuo beneficio che si sarebbe guadagnato da più estese relazioni economiche e commerciali con una nazione la cui economia integra la nostra, abbiamo deciso di stipulare un Trattato di Amicizia e Commercio con il Giappone.
Abbiamo sempre mostrato grande ammirazione per il Giappone e per la capacità del popolo giapponese di preservare le proprie tradizioni, e, nell’acquisire il meglio della modernità, di conciliarlo con successo con il meglio dell’antichità. Durante la nostra visita a quel Paese amico, siamo stati colpiti dall’entusiasmo e dal duro lavoro che il popolo giapponese sta profondendo per raggiungere il proprio progresso, e sulla stessa linea la Nostra ammirazione e la profonda stima per questo popolo è stata grandemente accresciuta dall’aver sperimentato i suoi modi cortesi e la sua grande gentilezza.
Convinti della necessità di stabilire e sviluppare industrie nel nostro stesso Paese, abbiamo già iniziato a disporre per la fondazione di scuole e istituti tecnici che accelerino la realizzazione di questi piani; è Nostro costante desiderio che il Nostro popolo possa essere intellettualmente e tecnicamente avanzato, così come (possa essere, ndt) al riparo dai pericoli della disoccupazione.
Nel breve lasso di tempo che abbiamo trascorso in Burma, abbiamo visitato fabbriche tessili e farmaceutiche, vari istituti educativi e la ben nota Pagoda Shwedagon eretta in memoria di Buddha e altri siti di interesse storico. Abbiamo anche potuto testimoniare gli sforzi del Governo del Burma per superare le difficoltà economiche e sociali della nazione. E’ fuori di dubbio che gli sforzi del popolo del Burma porteranno al risultato apprezzato di un futuro luminoso e prospero.

I Paesi che abbiamo visitato nel corso dei Nostri viaggi sono economicamente, storicamente e in molti altri aspetti simili al nostro; ci assomigliano, anche, nei loro grandi sforzi per sviluppare le proprie risorse naturali per un maggior beneficio del proprio popolo. Riteniamo che i metodi impiegati per risolvere i loro problemi socio-economici siano utili e rilevanti per i nostri programmi di sviluppo nazionale, poiché fronteggiamo problemi simili.
La nostra nazione non è in alcun modo inferiore alla maggior parte delle altre nazioni per quanto riguarda le risorse naturali e territoriali; è ben noto che se un popolo ha ferma determinazione nel lavorare, può superare ognuna delle sue difficoltà e dei suoi problemi.
Non abbiamo problemi insormontabili. Lavoriamo in unità e con diligenza. Ciò che rende un popolo grande e che testimonia la sua grandezza sono le sue aspirazioni per il benessere della nazione, e il risultato pratico di quelle stesse aspirazioni, per il suo proprio beneficio e per quello delle generazioni future. L’unità dona forza e assicura il successo.
In tutti i Paesi che abbiamo visitato, abbiamo rilevato che l’educazione è la base per la grandezza, il potere, l’orgoglio e la prosperità di una nazione. Quest’impressione, insieme con la soddisfazione che abbiamo ricevuto dagli studenti delle nostre istituzioni educative, che consideriamo gli strumenti principali per il progresso e il benessere dell’Etiopia, rinnova e rafforza la Nostra fiducia nell’istruzione. Se, pertanto, l’educazione è il fattore di eterno valore nella grandezza di una nazione, diventa dovere di ogni etiope battersi per l’istruzione e il progresso. Ciò che abbiamo visto ovunque siamo stati ci ha convinti che l’educazione è tanto vitale quanto la vita stessa.
I tecnici e gli specialisti stranieri sono impiegati solo per fornire assistenza e formazione temporanea. E’ dovere di ognuno lottare per l’autosufficienza attraverso l’acquisizione di conoscenze ed esperienze. Vivere sempre dipendendo dall’assistenza di altri non solo impedisce a un popolo di realizzare i suoi ideali, ma depriva anche la vita del suo vero significato e del suo coronamento.

Abbiamo visto durante la Nostra visita che Dio non è stato parziale nella Sua opera di creazione divina. La differenza di colore è una nozione che non ha significato e la futilità di una tale affermazione è ora diventata cosa ovvia. Il modo in cui la gioventù etiope ha assimilato conoscenza di arti e scienze moderne, e gli alti risultati accademici di giovani uomini e donne che abbiamo inviato all’estero per una più alta istruzione, giustificano i nostri sforzi e le nostre aspettative. Tutta la nostra storia testimonia le eroiche gesta del nostro valoroso popolo.
Il fatto che abbiamo seminato su suolo fertile rafforza la Nostra speranza di realizzare i piani che abbiamo preparato per concretizzare i Nostri alti ideali. Dopotutto, l’Etiopia non è seconda a nessuno nella sua tradizione agricola; siamo orgogliosi di dire che i Nostri piani e i risultati si paragonano favorevolmente con quelli di altre nazioni. Se siamo stati capaci di compiere ciò che avevamo in mente di fare, è grazie all’amore e alle preghiere del Nostro popolo che Ci hanno sempre sostenuto.
In conclusione, vorremmo lasciarvi con il pensiero che l’Etiopia appartiene ugualmente ad ogni singolo etiope, e Noi confidiamo che tutti voi, giovani e anziani allo stesso modo, giochiate il vostro adeguato e costruttivo ruolo nel grande e comune obiettivo di far fruttare in Etiopia i risultati delle nostre visite all’estero. E non fallirete nemmeno nel promuovere il successo del programma di modernizzazione e sviluppo che abbiamo delineato per il Nostro amato Paese.
La cosa che nuoce di più a una nazione e che paralizza la sua forza è la mancanza di entusiasmo e di zelo nel lottare, attraverso l’istruzione, per innalzarsi al livello che altre nazioni hanno raggiunto. Non c’è niente che desideriamo di più che vedere il pieno sviluppo delle risorse naturali del Nostro Impero e l’innalzamento dello standard di vita del Nostro popolo. Possa l’Onnipotente ed eterno Dio continuare a proteggere il Nostro popolo e benedire i Nostri sforzi, così che a Suo buon tempo Noi possiamo vedere i frutti del nostro lavoro.

Selected Speeches of H.I.M. Haile Selassie I“, pagg. 91 e segg.